L'idea è importante ma il contenuto che fa la differenza
Nella nostra era sono cambiati i mezzi, ma non la necessità di comunicare.

"La persuasione è l'arte di modificare l'atteggiamento o il comportamento altrui attraverso uno scambio di idee". Come lo facciamo? Comunicando: parole e immagini. Sapendo cosa dire, come dirlo, quando dirlo e soprattutto perché dirlo.

Ogni parola può essere associata ad un immagine e viceversa. Se dico la parola tavolo nella tua mente si ripoduce l’immagine di un tavolo. Se vedi un tavolo nella tua mente nasce la parola associata a ciò che stai guardando.

Logos (in greco antico: λόγος, lógos, corrispondente al latino verbum e all’ebraico דבר deriva dal greco légο (λέγω), che significa scegliere, raccontare, enumerare, parlare, pensare[1]. I termini latini corrispondenti (ratio, oratio) si rifanno con il loro significato di calcolo, discorso al senso originario della parola che successivamente ha assunto nella lingua greca molteplici significati: «stima, studio (come suffisso), apprezzamento, relazione, legame, proporzione, misura, ragion d’essere, causa, spiegazione, frase, enunciato, definizione, argomento, ragionamento, ragione, disegno»

Un logo (abbreviazione di logotipo; plurale “loghi”,[1] dal greco λόγος – logos che significa “parola” e τύπος – typos che invece significa “lettera”) è la figura, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un’azienda, un’organizzazione, un gruppo musicale o altro ancora; tipicamente è costituito da un simbolo o da un marchio o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l’uso di un lettering ben preciso.

L'importanza delle parole

“Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: “Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco”. Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: “Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra”. Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 

Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro”. Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.»